Altra illustrazione di cui si poteva fare anche a meno prima che decidessi di completarla… ed invece ora è una di quelle di cui sono abbastanza soddisfatta. Tempo impiegato: 4 ore. Mi sorprende la mia acquisita velocità….non fosse per la stanchezza (ho finito di lavorarci alle 3.40), sarei pure felice. Il disegnino del “pescechimera” dà il senso (molto generico) a tutta l’illustrazione: è un padre (da qui “pater” nda) che genera un’altro essere che poi diventerà esattamente come lui….praticamente genera se stesso. Per questo l’ho chiamato “paterologia”, cioè il racconto, il ragionamento, la parola (“logos” nda) che un padre tramanda al figlio e che quest’ultimo acquisisce per poi volente o nolente diventare simile al padre. Dal canto suo quest’ultimo, è come se rivedesse nel figlio se stesso da piccolo…e quindi vorrebbe rivivere in lui la sua vita ormai perduta a tal punto da indurlo a fare le stesse cose che faceva ad esempio nell’infanzia, e ad imporgli i suoi modi, i suoi ragionamenti ed il suo credo. Ho riflettuto su questo discorso, dopo aver parlato con amici di paure e ossessioni infantili e non, e sul perchè della loro esistenza.
Liliana Capraro